Circolazione opere d’arte a fiscalità variabile – Edoardo Belli Contarini su Il Sole 24 Ore

L’ultimo articolo dell’avvocato Edoardo Belli Contarini, pubblicato su Il Sole 24 Ore di mercoledì 13 settembre.

Circolazione opere d’arte a fiscalità variabile

Il settore dell’arte continua a essere attenzionato dal legislatore; oltre al Ddl di riforma fiscale si aggiunge un altro Ddl sulle agevolazioni fiscali e sulla semplificazione della circolazione per le opere d’arte (si veda «Il Sole 24 Ore» del 1° luglio 2023). Quanto al primo aspetto, per dirimere la disputa sulla imponibilità dei guadagni dei dealer di quadri, oggetti preziosi e da collezione (Cassazione 6874/2023), l’articolo 5 del primo Ddl contempla la tassazione Irpef – non già un’imposta sostitutiva proporzionale – a meno che risulti assente la finalità di lucro: non c’è speculazione nei casi di reinvestimento del corrispettivo entro un congruo periodo di tempo in beni della stessa natura e di acquisizione ereditaria o a titolo gratuito, ferma restando l’azione erariale di simulazione delle donazioni. Al di fuori di questi casi però, le plusvalenze scaturenti da attività commerciali occasionali sono sempre assoggettabili all’Irpef ex articolo 67, lettera i) Tuir. L’intervento normativo supera l’incertezza sugli «indicatori di commercialità» elaborati dalla prassi, tant’è che si prevede anche una disciplina transitoria (si veda la relazione); in effetti, l’obiettivo della certezza del diritto emerge spesso nella delega fiscale, come rilevato da Assonime e da Banca d’Italia (si vedano rispettivamente, consultazione 9/2023 e la memoria dello stesso data); ma al cospetto di tale meritevole iniziativa, qualche dubbio rimane, anzitutto sulla rilevanza dell’imperscrutabile intento speculativo. In un mercato asfittico, i risparmiatori, gli investitori e gli appassionati si sono rifugiati negli asset digitali – criptovalute, token, Nft – e nelle opere d’arte, incassando guadagni cospicui.

Il legislatore è intervenuto quasi subito riconducendo i proventi da cripto-attività in una nuova categoria dei redditi diversi (nell’articolo 67, lettera c- sexies Tuir); analoga sorte avrà il commercio occasionale degli oggetti da collezione, salvo che risulti assente l’intento speculativo; concetto quest’ultimo, affatto nuovo, però troppo vago, considerato che lo scopo lucrativo non può rilevare in sé, semmai è decifrabile dai comportamenti, gli atti e le operazioni posti in essere; è il fine che giustifica i mezzi non il contrario.